Il cacciucco

Alla scoperta origini della tanto gustosa zuppa di pesce livornese

Impossibile non amare la cucina italiana, questo si sa. E che la cucina made in Tuscany sia una di quelle che da sempre affascinano di più i milioni di turisti che ogni anno accorrono da tutte le parti del mondo, è altrettanto noto. 

Ma tra tutte le cucine locali che la compongono, ce n’è una che occupa un posto di rilievo nella tradizione culinaria toscana con i suoi gustosi piatti: è la cucina livornese. 

Come ogni città di mare che si rispetti, infatti, Livorno offre una vasta quantità di piatti che spaziano tra portate a base di pesce varie e dai sapori forti, al punto che anche Pellegrino Artusi nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” ne riportò ben quattro ricette diverse.

Cacciucco-meta

Ma c’è un piatto che spicca su tutti gli altri per diffusione e varianti: è il cacciucco alla livornese. 

Si tratta, nella sua ricetta originale, di una gustosa zuppa composta da diverse varietà di pesce cosiddetto “povero”, che viene cucinato in salsa di pomodoro e adagiato su fette di pane abbrustolito e agliato.

Il suo nome deriva da un termine turco che ha assunto il significato di “mescolanza” e attorno ad esso è nata un’antica leggenda, secondo cui un pescatore livornese, andato con la sua barca di notte, venne colto da un’improvvisa tempesta che lo fece affogare lasciando la moglie e tre figli nella miseria. I bambini, allora, si recarono dagli altri pescatori per chiedere del pesce e tutti diedero loro qualcosa: chi un polpo, chi una cicala di mare, chi una seppia e così via. La mamma, poi, con tutti i pesci raccolti preparò una zuppa con un profumo tanto delizioso che immediatamente si diffuse nel quartiere. 

Era nato il cacciucco.